Escursione Monte Cevedale

SOLDA: Escursione al MONTE CEVEDALE (m. 3.769 s.l.m.)

Questa è la classica escursione da non fare da soli, se non si è assolutamente esperti di ghiacciai. Nei desideri da tanti anni, quest'anno sono riuscito a programmare questa impegnativa escursione. Con la compagnia di altri 8 amici, si è deciso di farsi guidare dalla Scuola d'Alpinismo di Solda. Partiti alle 09.30 dalla stazione a monte della funivia di Solda (Bz), presso il Rifugio Città di Milano, abbiamo camminato circa 4 ore per arrivare al Rifugio Casati (percorso verde nr.1), passando per il passo del Lago Gelato, ove abbiamo fatto una sosta di almeno mezz'ora. Al Rifugio Casati abbiamo pranzato, nel pomeriggio visita ai Tre Cannoni del Cevedale, poco distanti (percorso giallo nr.2). Rientrati per ora di cena, siamo andati a dormire molto presto a causa, oltre per la stanchezza e per il freddo, anche perchè il giorno dopo, la sveglia sarebbe stata alla 5.45 (percorso rosso nr.3). La partenza per la cima, dopo colazione, è iniziata intorno alle 07.00. Siamo arrivati all'incirca alle ore 09.15; purtroppo il tempo brutto e l'eccessivo freddo hanno permesso la sosta solo pochi minuti, giusto per qualche fotografia. Le nuvole scure e intense non hanno permesso di vedere il panorama circostante, ma la soddisfazione di essere giunti fino in cima, ha messo in secondo piano questa cosa. Appena scesi dal monte, il tempo è cambiato e la cima si è mostrata in tutta la sua bellezza! Abbiamo raggiunto nuovamente il luogo dei Tre Cannoni per la commemorazione del centenario, quindi dopo pranzo dal Rifugio Casati, siamo saliti alla Cima Solda e da qui siamo scesi verso Solda (percorso nero nr.4).

Camminare al cospetto del Gran Zebrù e dell'Ortles non ha eguali!

Uno sguardo verso la Cima Solda, fa comprendere in quali cattive condizioni sia il ghiacciaio.

Presso il passo Lago Gelato, vi sono i resti di un'importante postazione austroungarica della guerra 1915-18.

Cima Zuffallspitze (m. 3.757 s.l.m.) a sinistra e Monte Cevedale (m. 3.769 s.l.m.) a destra.

Scendendo dal passo si inizia ad intravvedere il Rifugio Casati.

Più ci avviciniamo al rifugio e più percepiamo un senso di amarezza, il ghiaccio quest'anno notevolemnte disciolto, ha fatto emergere la spazzatura di guerra. E'brutto l'impatto ambientale, proprio per i resti di quel periodo: lattine di ogni genere, legno e ferro utilizzato per costruire capanne e ripari, filo spinato per le trincee; insomma non è un bel vedere, seppur dà quel senso di transito di una Guerra da non dimenticare!

Luogo ove sono stati posizionati i 3 Cannoni del Cevedale.

Uno sguardo sulla Val Martello

Sotto la Croce sono state posizionate delle schegge di granata, come preghiera affinchè la guerra non sia mai più, la soluzione dei problemi!

Da questa posizione si vedono come sono stati collocati i 3 cannoni.

Il Rifugio Casati e Guasti (m. 3.269 s.l.m.).

Sveglia alle 05.45, colazione e partenza alle ore 07.00. Il tempo è nuvoloso, ma non sono previste precipitazioni. Si parte convinti che il cielo regalerà una bella escursione, la prima ora camminiamo abbastanza bene e riusciamo a guardare anche il panorama circostante, appena inizia la salita, però, le nuvole e la temperatura si abbassano. Si continua a camminnare. Riusciamo a malapena a vedere i compagni di cordata davanti e dietro, incrociamo qualcuno che scende e dice che manca poco. Purtroppo ci rendiamo conto di essere arrivati in cima soltanto dalla vista della Croce. Poco prima vi sono i resti di una capanna di guerra, che fino a qualche anno fa era coperta dal ghiaccio. Giusto il tempo per qualche fotografia, poi si scende perchè c'è molto freddo.

Tornati ai piedi del Cevedale, le nuvole si sono diradate.

I crepacci insidiano il cammino e bisogna stare attenti anche e soprattutto per quelli meno visibili.

Commemorazione ai Cannoni del Cevedale per i 100 anni dalla 12a battaglia dell'Isonzo, ove vennero abbandonati i 3 Cannoni - Leggere QUI -.

Specialità delle tre valli: Val Martello, Valfurva e Val di Solda, uniscono gli amanti della montagna e della storia.

Alla fine della commemorazione, siamo tornati al rifugio Casati, per pranzare; anche altri hanno raggiunto il rifugio, parecchi sono scesi per la val Martello.

Il Rifugio Casati visto dalla Cima Solda.

Uno sguardo sulla Val di Solda, prima di scendere con le dovute cautele, visto i pericolosi crepacci.