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TRAFOI: Kurt SCHÖPF, l'uomo che parla ai Caprioli!
(07.03.2014)

Questa storia ha dell'incredibile, ma Trafoi ogni tanto ci ricorda che è anche un luogo pieno di mistero, di magia.
L'amico Alfred Thöni conoscendo le mie ambizioni, mi consiglia di incontrare Kurt Schöpf del maso sopra le case di Trafoi di fuori. Telefono e prendo appuntamento.


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Io lo riconosco come guida alpina per il Parco Nazionale dello Stelvio, infatti mi ha guidato in una delle più belle escursioni di Trafoi, quella de: I Quattro Ghiacciai nel 2011. Il signor Kurt mi sorprende subito, perchè nonostante le numerose persone che frequenta per la sua passione della montagna, anche lui si ricorda di me. Colgo la palla al balzo per chiedere come mai non hanno più proposto questa bellissima escursione. Cortesemente, Kurt mi spiega le difficoltà e forse anche un po' di pericolo che un semplice escursionista non avverte durante tale escursione, ma lui sa che con la Montagna non si scherza e certe volte proprio per la sicurezza altrui bisogna rinunciare. Resto un po' dispiaciuto perchè avrei voluto rifare tale escursione, ma subito il discorso cambia tema.
Parliamo del salvataggio di una cerva in difficoltà, per la troppa neve di questo inverno, avvenuto un paio di giorni prima, a cui avevo assistito. Anche lui sostiene che la quantità di neve di quest'anno forse è paragonabile soltanto ad un lontanissimo periodo e seppur gli operatori turistici sono contenti di tale situazione, c'è qualcuno che ne paga le conseguenze. In primis la Natura. Intanto, l'abbondanza di tale fenomeno atmosferico crea non poche difficoltà agli animali selvatici, poi ritarda la Primavera o se è troppo prematura con abbondanti piogge, potrebbe creare seri problemi allo stato delle cose, con devastanti slavine e frane. Si stima che circa il 50% degli animali selvatici, non riuscirà a superare l'inverno per la scarsità di cibo.
Per fortuna la metà degli animali che si salverà, lo deve grazie ad uomini come Kurt che hanno fatto della loro vita, una passione per la Montagna e la Natura in senso stretto.
Kurt è nato a Trafoi, ma ora vive a Sluderno. Ogni giorno torna in auto alla suo paese natio percorrendo circa 40 km. Mi dice di aver avuto un occhio di riguardo nei miei confronti, perchè ha visitato il mio sito internet ed ha capito che avrei avuto bisogno di scattare determinate foto, quindi dovevo essere da solo.
Kurt mi dice di aspettare nei pressi del maso; si carica una gerla di fieno ed un secchio di grano e altro cibo mischiato. Quando è tutto pronto prende il suo bastone e mi dice di seguirlo. Ad un certo punto mi dice che da più di dieci anni che si dedica al fabbisogno degli animali in periodo invernale e l’impegno è di circa 200 giorni all'anno, senza mai saltare un giorno perchè nessun giorno si può saltare e tutto a sue SPESE!!!!!
Poco distante dal maso, a ridosso del Bosco, Kurt ha predisposto delle mangiatoie per caprioli e cervi in difficoltà, ma ecco che mi svela il segreto per cui le persone che sono con lui possono fotografare da vicino i caprioli senza farli scappare. Intanto, mi dice di non fare alcun movimento brusco e comunque di muovermi lentamente.
Poi mi dice che il segreto per avvicinare questi animali è parlargli. Infatti, poco prima di arrivare alle mangiatoie, mi dice di posizionarmi per le foto, quindi lui inizia a chiamarli. Non ha importanza quello che dice, ma l’importante per gli animali è riconoscere la sua voce. Pian piano scendono dal bosco uno, due, decine di caprioli. E’ arrivato il mangiare, è arrivato l’Uomo-amico che non gli farà del male, anzi è il nutrimento assicurato in questo brutto periodo invernale, in questo Inverno 2014 con precipitazioni nevose di seria intensità.
Kurt continua a chiamare i caprioli, questi sbucano dai luoghi più nascosti, io inizio a fotografare, da una distanza talmente ravvicinata che sono costretto a cambiare obbiettivo e usarne uno più corto. Kurt si allontana, mentre io resto in posizione strategica per le foto.


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Quando Kurt smette di parlare, i caprioli mi osservano, sono agitati e per ogni mio movimento sono pronti a scappare. Kurt si accorge di questo stato di agitazione, allora ricomincia a parlare, i caprioli tornano alla tranquillità e mangiano con disinvoltura. Ora posso passare davanti a loro ad una distanza di un metro e mezzo con la certezza che i caprioli non scapperanno perché cullati dalla voce di Kurt.
Davvero un grande momento. Kurt sottolinea il fatto che seppur i caprioli mangiano ciò che è rifornito dall’uomo, essi rimangono animali selvatici allo stato libero e non in riserva faunistica. Inoltre, mi dice che quando qualche capriolo si avvicina troppo, lui stesso li allontana proprio per non farli diventare animali domestici. Anche questo è un esempio di grande conoscenza e rispetto della natura e degli animali selvatici.


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Dopo un po’ Kurt, rifornisce altre mangiatoie nel caso i cervi nella notte scendano dai monti per mangiare. Poi torniamo nei pressi del maso, in attesa di qualche cervo affamato. I cervi sono animali molto diffidenti, hanno bisogno ancora di più tranquillità è meglio stare molto lontani.


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Kurt si accorge che nei pressi della sua abitazione osservo una fotografia con la scritta “100”. Magia nella magia, Kurt mi racconta che suo padre quest’anno compie 100 anni!
Inizia a raccontare un po’ della sua vita e mi colpisce con un ricordo dice, che circa 60 anni fa quando lui aveva tre anni, per la prima volta suo padre gli fa notare una famiglia di caprioli. Un fatto che lo ricordava come se lo avesse vissuto pochi giorni prima. Una similitudine che mi ha fatto tanto ricordare mio padre la prima volta che sono venuto a Trafoi nel 1971.
Quindi, Kurt, mentre aspettiamo l’arrivo di qualche cervo, inizia a parlarmi di suo padre e della sua tempra. In particolare mi colpiscono i racconti durante la guerra, quando era costretto a camminare verso la Svizzera passando da Santa Maria, per comprare lo zucchero, la farina e il tabacco, poi tornare per lasciare qualcosa a casa, quindi andare nella valle di Solda passando dal Payer, poi verso la Val Martello, passando dal passo Madriccio e ancora verso la Val d’Ultimo. Tutto a piedi (io ho contezza della strada che c'è da fare!!!!) e dormendo in qualche pagliaio o baita di fortuna.
A 80 anni, suo padre aveva già guidato molte persone verso l’Ortles per più di 800 volte.
Abbiamo convenuto che tanta longevità forse è dovuta dal sacrificio, dalla fatica, dal movimento, dal lavoro all’aria aperta, dal mangiare quello che si coltiva o si alleva. Mentre Kurt raccontava le traversate tra le valli di suo padre, immaginavo quanta fatica ha dovuto fare per pochi soldi necessari alla famiglia.
Sarei stato ancora ad ascoltare Kurt mentre mi parlava dei caprioli e delle avventure di suo padre, ma il buio stava sopraggiungendo e fotograficamente parlando non sarei riuscito ad ottenere nulla di buono. Ci siamo quindi salutati. Io ho la consapevolezza di essere rimasto felicemente arricchito spiritualmente nell’ascoltare questo straordinario uomo di Trafoi che riesce a parlare ai caprioli!


Purtroppo Kurt SCHÖPF (19.05.1950) è deceduto il 17.12.2019.


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